La mia vita al burro
Philippe Léveillé
EDITORE: Giunti
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015
GENERE: cucina, autobiografia
TRAMA:
L’avventura umana e gastronomica di uno chef giramondo
Philippe Léveillé racconta la sua vita avventurosa e appassionante, dalla famiglia alla cucina ai viaggi rocamboleschi. Accento francese, 1 metro e 80 per 110 chili, due ristoranti e, in tutto, tre stelle Michelin, lo chef bretone ripercorre in questo libro i momenti cruciali del percorso professionale che lo ha portato ad aprire un ristorante di cucina italiana a Hong Kong e lungo tutta la narrazione si commuove come allora, si arrabbia come allora, si diverte come allora.
Ma cosa c’entra il burro? Per un bretone il burro è sacro… e Léveillé ce lo spiega facendoci entrare in punta di piedi nella cucina della sua infanzia per assaggiare le mitiche galettes.
In appendice, ”Sua golosità il burro” di Mauro Defendente Febbrari, medico nutrizionista che ci spiega perché il burro è caduto in disgrazia nella dieta moderna e perché va riabilitato, a tutto vantaggio del gusto e della salute.
SCHEDA DELL’AUTORE/AUTRICE:
Iniziò la sua formazione gastronomica presso la scuola alberghiera di Saumur nel 1976, nonostante avesse solo tredici anni e non avesse ancora completato la scuola media. Dopo essersi diplomato, ha fatto il suo apprendistato presso il ristorante di Nantes dello chef Bery, considerandolo il suo primo maestro significativo. Successivamente, ha lavorato al prestigioso ristorante tre stelle Michelin “Lucas Carton” a Parigi, sotto la direzione di Alain Senderens, e poi con Georges Blanc nel cuore della Bresse. La sua carriera culinaria è stata interrotta temporaneamente dal servizio umanitario nazionale per Croce Rossa e Médecins sans frontières in Gibuti, Somalia, Etiopia e Yemen tra il 1981 e il 1982. Dopo il ritorno, ha lavorato in vari ristoranti in tutto il mondo, tra cui Parigi, New York, la Corsica, i Caraibi, e diversi paesi dell’America Latina. Nel 1987 si trasferì in Italia e lavorò in vari ristoranti, guadagnando la sua prima stella Michelin al ristorante “Le Maschere” di Iseo insieme a Vittorio Fusari. Successivamente lavorò al ristorante “Ponte di Briolo” di Valbrembo prima di approdare nel 1992 al ristorante “Miramonti” di Caino, gestito dalla famiglia Piscini, dove ha approfondito la cucina italiana con l’aiuto fondamentale di Mauro Piscini e la chef Maria Muffolini. Nel 2012 ha aperto il suo ristorante italiano “L’altro” ad Hong Kong, guadagnando una stella Michelin solo due mesi dopo l’apertura.