mangiare da cristiani

Mangiare da cristiani

Massimo Montanari

EDITORE: Rizzoli

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015

GENERE: cucina

TRAMA: 

Il rapporto dell’uomo col cibo è sempre inserito nella dimensione religiosa dell’incontro con Dio. Il cristianesimo, in particolare, ha elaborato nei secoli una serie infinita di costruzioni simboliche: dal ruolo del vino e dell’ostia nell’eucaristia alla condanna della “gola”; dal valore redentore del digiuno ad Adamo ed Eva. La storia del cristianesimo è un patrimonio incredibile di consuetudini e “contagi” culturali. Con grande efficacia evocativa, l’autore la ripercorre cogliendo nel profondo la forza di precetti, proibizioni, parossismi e idiosincrasie che investono anche politica e ordinamenti sociali. Con un occhio al presente: perché molto di quello che racconta ha resistito nei secoli fino a noi.

SCHEDA DELL’AUTORE/AUTRICE:

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Massimo Montanari, nato a Imola il 24 dicembre 1949, è uno storico italiano di fama internazionale. Fino al 2019 ha ricoperto il ruolo di docente ordinario di Storia medievale presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna, dove ha anche insegnato Storia dell’alimentazione e diretto il Master europeo “Storia e cultura dell’alimentazione”. Attualmente, insegna anche presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Montanari è considerato uno dei principali esperti mondiali di storia dell’alimentazione. Le sue ricerche si concentrano principalmente sulla storia agraria e sull’alimentazione medievale, due ambiti che considera essenziali per comprendere la società medievale nella sua complessità. Le sue analisi spaziano dalle strutture economiche e sociali (come i rapporti di lavoro, di potere e di proprietà) agli aspetti materiali della vita quotidiana, nonché ai valori culturali e alle mentalità del tempo. Montanari ha avuto un ruolo significativo nella promozione della candidatura de “La cucina di casa italiana” come patrimonio culturale immateriale UNESCO. In passato, ha anche collaborato per la candidatura di altri elementi culturali italiani all’UNESCO, come “La Dieta Mediterranea”, “L’arte dei pizzaiuoli napoletani” e “la transumanza”. La sua attività di ricerca e la sua prolificità nel campo della storia dell’alimentazione lo hanno reso una figura di riferimento sia in ambito accademico che divulgativo.